Riale in Val Formazza salva la neve con lo snowfarming per lo sci di fondo autunnale
Riale in Val Formazza, la piccola “Davide” degli sport invernali, è sempre più organizzata per competere con le grandi località sciistiche italiane ed europee. Dopo due anni di sperimentazioni, infatti, il piccolo borgo piemontese ha affinato la tecnologia dello snowfarming e nell’ultima settimana di aprile ha stoccato oltre 6.000 metri cubi di neve, quasi raddoppiando la quantità dell’anno scorso. L’obiettivo è far partire già a fine ottobre /inizio novembre la prossima stagione sciistica coprendo oltre 2 km e mezzo di pista, offrendo agli atleti e alle nazionali di sci di fondo la possibilità di anticipare gli allenamenti in vista delle competizioni e ai numerosi appassionati della disciplina l’occasione di godersi l’attività sportiva prima del solito.
Un progetto ambizioso, soprattutto in questo periodo di crisi generalizzata, ideato e sviluppato da Gianluca Barp, imprenditore turistico di Riale, borgo incastonato a 1800 metri nell’Alta Val Formazza in Piemonte, a pochi passi dalla Cascata del Toce che, con i suoi 143 metri, è tra i salti più alti d’Europa.
La tecnica innovativa dello snowfarming è diffusa nel nord Europa, dalla Svezia alla Finlandia, ma anche in Svizzera a Davos e, sul territorio nazionale, a Livigno. Barp è il primo imprenditore a livello privato ad averla testata fino a portarla a regime in Italia: una soluzione ottimale per il mercato dello sci, che richiede un inizio di stagione sempre più anticipato rispetto a un clima che, invece, ritarda l’inverno e rende sempre più difficile l’apertura degli impianti.
I 6000 metri cubi di neve sono stati coperti da tecnologici teli geotermici con fibre di alluminio, intervallati da strati isolanti di ovatta grazie al supporto tecnico di Snow Makers, un’azienda specializzata svizzera. I teli sono poi stati legati uno all’altro con un sistema di velcri e cuciture a filo. Questi speciali materiali di copertura garantiscono il doppio beneficio di proteggere termicamente la massa sottostante e, grazie all’azione riflettente, di non far penetrare i raggi UVA. La neve resterà impacchettata sotto i teli per tutta la stagione estiva e sarà posata in autunno. Secondo le stime, al netto di una parte di “oro bianco” che andrà probabilmente persa, la neve stoccata servirà a coprire circa 2 km e mezzo dell’anello della pista di fondo di Riale (complessivamente lunga oltre 12 km), permettendo una prima attività sportiva anche in assenza di nevicate e senza ricorrere a cannoni sparaneve e quindi all’utilizzo eccessivo di energia elettrica e acqua.
Lo stoccaggio della neve degli scorsi giorni va a suggellare una stagione che, nonostante la crisi dovuta all’emergenza sanitaria che ha colpito pesantemente anche le località di montagna, consacra definitivamente Riale come una delle grandi mete nazionali ed europee per lo sport invernale. I campionati di Coppa Europa – Opa Continental Cup svoltisi lo scorso dicembre hanno infatti acceso i riflettori internazionali sul borgo piemontese. Un’edizione riuscita alla perfezione nel rispetto della sicurezza degli atleti e in ottemperanza di tutte le norme internazionali per contrastare l’emergenza sanitaria dovuta al Covid.
Negli ultimi mesi, inoltre, Riale è stata scelta come location da alcune compagini tecniche per gli allenamenti e i momenti di formazione: dai corsi organizzati dalle Guide Alpine a quelli del CNSA (Corpo Nazionale Soccorso Alpino) anche con l’unità cinofila, dai corsi nazionali di sci alpinismo del CAI fino a quelli della FISI Piemonte per i maestri di sci.
“Quest’ultima stagione è stata molto importante per Riale e più in generale per il nostro territorio – Spiega Gianluca Barp – È stata riconosciuta la nostra perseveranza nell’investire e nel voler innovarci, anche a fronte di un periodo estremamente critico dovuto alla pandemia globale e alle conseguenti restrizioni. Ci proponiamo come una sede ideale per gli sport invernali, qualcosa di più di una semplice alternativa rispetto ai grandi comprensori internazionali. Le dimensioni contenute, la vocazione sportiva e la capacità di adattarci a tutte le richieste delle singole realtà, offrono il contesto ideale per la pratica della disciplina, per lo svolgimento degli allenamenti e per facilitare la nascita di un determinante spirito di squadra all’interno dei team. Stiamo proponendo un modello nuovo e virtuoso, che ci auguriamo possa essere preso come esempio da altre realtà italiane delle nostre dimensioni che puntano ad emergere. Il prossimo step su cui stiamo lavorando, e che ci auguriamo possa presto diventare realtà, è di rendere agibile la nostra pista anche nei mesi estivi per la disciplina dello skiroll”.
Fonte Press Stefano Bosco